Demansionato perché malato di distrofia muscolare

Demansionato perché disabile
Lavoro | Anti-Discriminazione

I datori di lavoro hanno l’obbligo di offrire al lavoratore con disabilità ogni accomodamento necessario a mantenere il proprio ruolo professionale.

Nel corso della vita lavorativa di una persona possono sopraggiungere eventi patologici o, più in generale, può verificarsi il peggioramento delle condizioni di salute. Tale lavoratore può essere demansionato solo perché malato di una patologia invalidante (nella specie, la distrofia muscolare)?

Quando le malattie insorte diventano invalidanti, fino ad incidere sull’idoneità del lavoratore alla mansione svolta, spesso accade che la vita professionale dell’interessato peggiori.

Aldo, operaio di V livello in una azienda che si occupa di impianti, soffre di distrofia muscolare, una malattia genetica destinata a peggiorare nel tempo.

Il figlio di dieci anni è già costretto su sedia a rotelle ed ha bisogno di assistenza notturna.

La invalidità peggiora e viene demansionato perché malato di distrofia muscolare

Quando la malattia di Aldo peggiora, il Medico del Lavoro, pur riconoscendolo idoneo a svolgere le sue mansioni, gli prescrive alcune limitazioni funzionali.

Ad esempio Aldo da quel momento non deve sollevare pesi superiori a 20 kg e non deve fare lunghi percorsi a piedi.

L’azienda datrice di lavoro decide allora di assegnare il lavoratore ad altre funzioni di livello inferiore, togliendogli il ruolo di coordinamento. Aldo viene quindi demansionato per aver sviluppato questa disabilità o, meglio, perchè ritenuto non più abile a esercitare il ruolo sino ad allora ricoperto.

Aldo protesta, assistito anche da un’importante associazione per i diritti delle persone con disabilità. La datrice però mantiene la propria posizione, deducendo l’impossibilità di far svolgere ad Aldo le identiche operazioni svolte sino ad allora. Per questo, si difende, aveva scelto di assegnare mansioni “più semplici”: per poter continuare a mantenere il lavoratore in condizioni di handicap all’interno dell’organico.

Il lavoratore demansionato decide di opporsi

Il lavoratore decide di opporsi a questo trattamento ed ottiene dal Tribunale di Monza un ordine di riassegnazione alle proprie originarie mansioni. L’azienda deve agevolare il lavoratore, offrendo accomodamenti ragionevoli (esonero da attività particolarmente faticose), che permettano il mantenimento delle mansioni originarie o di livello equivalente.

In conclusione il datore di lavoro che peggiora la condizione di un lavoratore per ragioni connesse alla disabilità commette una discriminazione. Ogni datore ha l’obbligo di offrire al lavoratore con disabilità ogni accomodamento necessario a consentirgli di mantenere il proprio ruolo e la propria professionalità.

Se vuoi conoscere il provvedimento nel dettaglio richiedi attraverso la nostra pagina Contatti il provvedimento giudiziario D2a (Tribunale di Monza, ord. del 15/01/2018  – N.R.G. 2492/2016).