Diritto al centro estivo come gli altri

Discriminazione centri estivi disabili
Scuola | Anti-Discriminazione

E’ illegittimo ridurre l’orario di frequenza ai centri estivi nei soli confronti di minori con disabilità.

Tutti i bambini, anche quelli con disabilità, hanno diritto di partecipare al centro estivo come gli altri, ma non è sempre così. Purtroppo.

Ernesto, nome di fantasia, è un bambino di nove anni, affetto da un ritardo psicomotorio globale riconosciuto come invalido al 100%.

Claudio, nome di fantasia,  è un minore con disabilità con invalidtà riconosciutà al 100%.

Rispettivamente nel 2014 e nel 2015 i genitori di Claudio ed Ernesto decidono di iscrivere i loro figli a due centri estivi. Il primo presso un Comune Toscano e il secondo presso un Comune Lombardo.

In entrambe i casi lo scopo è permettere ai due bambini di passare alcune settimane alle stesse paritarie condizioni dei loro coetanei. Questo per favorirne la socializzazione, la crescita e l’inserimento nel gruppo dei pari.

La risposta dei Comuni

Il Comune Toscano offre a Claudio la frequenza al centro estivo con orario ridotto rispetto ai ragazzi normodotati.

Lo stesso fa il Comune Lombardo che rigetta la richiesta di prendersi carico del minore per tre settimane, offrendone solo due per una durata oraria giornaliera ridotta.

Negare il diritto di partecipare al centro estivo come gli altri è illegittimo.

Visto il rifiuto, i genitori hanno deciso di opporsi presentando ricorso. Reclamano il diritto dei loro figli ad andare al centro estivo come gli altri.

A nulla sono valse le motivazioni dei due Comuni. In entrambe i casi si tratta di condotte discriminatorie ai danni dei due bambini, in quanto pone in bambini con disabilità in posizione di svantaggio rispetto ai ragazzi senza disabilità.

Si tratta di condotte discriminatorie dirette perchè si applicano trattamenti diversi e deteriori rispetto ai ragazzi senza disabilità (che per ingiustificate ragioni possono frequentare ad orario pieno).

La discriminazione esercitata dai Comuni consiste proprio nel ridurre l’orario di accesso al centro estivo in pregiudizio dei soli minori disabili.

In entrambe i casi i due diversi Tribunali hanno accolto i ricorsi confermando per entrambe la condotta discriminatoria da parte dei Comuni, citando gli articoli  1 e 2 della legge 67/2006 che promuovono la piena attuazione del diritto di parità di trattamento e di pari opportunità.

I Comuni sono stati condannati ad accogliere tutti minori con lo stesso orario di frequenza e a risarcire il danno in misura variabile tra i 1.000,00 e i 2.000,00 euro.

Il Diritto dei minori svantaggiati di partecipare al centro estivo come gli altri ha trovato quindi pieno conferma.

Se vuoi conoscere i provvedimenti nel dettaglio richiedi attraverso la nostra pagina Contatti, i provvedimenti giudiziari D1a (Tribunale di Lecco, ord. dell’11/04/2017 – RG. n. 2301/2016) e/o D1b (Tribunale di Massa 07/08/2015 – N. RG 384/2015).